Kamila


D: Sono una donna afghana, oggi più che mai sono felice perché sto facendo in piena libertà ciò che amo fare, sono una lettrice all’università e adoro parlare con le donne, spronarle e dire loro che possono creare le loro regole nella società, e per questo sono d’ispirazione per  molte giovani ragazze

U: Sono Hibatullah Akhundzada, leader dei talebani, oggi è il 14 Agosto 2021. Domani, io e il mio movimento, prenderemo Kabul. Da quel momento in poi, ritornerà il regime talebano, ma non sarà come 20 anni fa. Le donne potranno entrare a far parte del nostro governo, e onoreremo i diritti delle donne, ma nel rispetto della religione islamica.

D: Sono una donna afghana, oggi è il 15 agosto 2021. Durante una delle mie lezioni, ho saputo che stavano arrivando i talebani. Ho immediatamente detto ai miei alunni di andare a casa, si respira tensione nell’aria; anch’io, in maniera molto stentata sono riuscita a fare ritorno  nel luogo in cui mi sento al sicuro. Hanno annunciato al telegiornale che tutto sarà diverso rispetto a 20 anni fa, le donne verranno maggiormente valorizzate, anche se io, francamente, non ci credo più di tanto.

U:Sono Hibatullah Akhundzada e sono un talebano. Oggi abbiamo emanato delle restrizioni che riguardano le donne, poiché secondo i nostri ideali, non dobbiamo dar loro un'eccessiva libertà. E ovviamente, abbiamo punito tutti coloro che collaboravano con gli americani.

D:Sono una donna afghana, oggi il nuovo regime islamico ha imposto a tutte le donne delle restrizioni. Io non posso più lavorare all’università, non posso vestirmi come voglio perché sono obbligata ad indossare il burqa, altrimenti rischio di essere frustata in pubblico. Non posso più dipingermi le unghie altrimenti rischio di rimanere senza dita, non posso più nemmeno ridere in pubblico, come se io ne avessi voglia.


U:Sono Hibatullah Akhundzada, le donne si lamentano un po’ troppo. Dovrebbero rispettare quelli che sono gli ideali islamici, senza parlare troppo, accettando quella che è la realtà dei fatti, quello che è il loro ruolo, quello che le donne sono obbligate a rispettare.


D:Sono una donna afghana Ho perso quelle che sono le ambizioni e le speranze per il mio futuro, solo perché lo stato in cui vivo non mi permette a noi donne, di poter fare quello che vogliamo, quello che ci piace fare, solo perché veniamo considerate inferiori. Sono costretta a vivere nascosta, a nascondere la mia identità. A questo punto non sono più una donna, anzi, non sono nessuno.


Martina Maria e Pietro Calogero Ponzo

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