Sohaila



3 Febbraio 1997
Mi chiamo Sohaila, ho 16 anni vivo a Kabul con la mia famiglia, a casa solitamente gioco o aiuto mia mamma a sistemare la casa e bado ai miei fratelli. Un giorno ho sentito dire da mio padre che vuole farmi sposare, si è già messo in contatto con un'altra famiglia per accordare e definire il matrimonio con un uomo di 30 anni ! Come posso io così piccola sposare un uomo così grande? e se non riuscirò ad amarlo?
Io sono totalmente contrariata per questa decisione ma il matrimonio si celebrerà il 14 Aprile 1997, quindi tra qualche mese.
 
23 Agosto 1997
Sono ormai passati un paio di mesi dal matrimonio, sto sempre a casa, pulisco, lavo, sistemo e ripeto sempre tutte queste cose. Vorrei un lavoro, per cercare di contribuire alle spese di famiglia e vorrei anche uscire da casa. Ma prima di prendere questa decisione devo per forza parlare con mio marito… chissà che dirà...
 
30 Agosto 1997
“Omar, viviamo insieme già da un po' di mesi e vista la situazione vorrei chiederti se anch’io potessi andare a lavorare”...
 “Sohaila, non sei in grado di svolgere certi lavori, non ne sei capace!, non puoi paragonarti a noi uomini e sentirti in diritto di poter andare a lavorare, perchè il tuo lavoro è quello di donna, devi stare a casa a pulire, sistemare e occuparti dei bambini, piuttosto che rompere vai a fare queste cose”.
Non capisco perché gli uomini sono così, pensano di sentirsi superiori a noi donne , io sarei in grado di trovare un lavoro e farlo in maniera ottimale uscendo così di casa e non stando sempre chiusa. Per loro siamo degli oggetti , utili solo a mettere su famiglia . Si sentono in diritto di poter decidere sulla nostra vita . Sì, nostra vita, anche se di nostro ormai abbiamo ben poco. Per noi è la fine.
 
8 Gennaio 1998
Un giorno stavo sistemando i panni sporchi mentre arrivò mio marito con un altro uomo con il quale , davanti l’entrata di casa, parlavano su cosa dovessero fare in questi giorni , e ho scoperto, ascoltando di nascosto, che lavora nei campi di addestramento , per il reclutamento dei militari talebani.  Quando ho scoperto cosa faceva mio marito sono inorridita, addestrare dei giovani per poi portarli in guerra a morire! ma come poteva fare una cosa del genere?
 
novembre 2001
La città di Kabul è stata attaccata dalle forze statunitensi, sono venute ad allontanare i talebani dal paese, sento continuamente bombe e spari, cosa succederà a noi? cosa ci accadrà?
Mio marito è morto. Non sono felice, ma non sono triste, gli Americani hanno preso il controllo del paese, sono tutti fiduciosi che le cose possano cambiare e lo sono anch’io. Vorrei che nessuno provasse ciò che ho vissuto io, vorrei che nessuna bambina fosse costretta a rimanere a casa senza studiare, e che non ci fosse più nessuna sposa-bambina come me…

 Annalaura Pera e Claudio Pullara


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